Intervista di Gaia Frigerio e Iris Patti
Raccontaci la tua storia
Mi chiamo Janeth Beatriz Garcìa Vacacela e attualmente studio psicologia a Milano.
Sono nata in Ecuador e, all’età di 5 anni, ho raggiunto qui in Italia i miei genitori, i quali si erano
trasferiti pochi anni prima di me.
Ricordo che appena arrivata l’italiano mi sembrava arabo, ma avendo solo cinque anni non
è stato troppo difficile imparare a comunicare in poco tempo.
Come vedi il tuo futuro?
Studiando psicologia, nel futuro intendo continuare a lavorare con persone che hanno
difficoltà di vario genere (apprendimento, problemi con la memoria, difficoltà relazionali e
altro, nel vasto ambito della psicologia). Questo perchè, citando il neurologo e
autore Oliver Sacks: “Amo scoprire il potenziale nelle persone, che non si pensa ne
abbiano”.
Qual è il tuo presente?
Sono cresciuta in Lombardia e i miei amici sono per la maggior parte italiani, perciò l’unico
contatto che ho con le mie origini sono la mia famiglia e la lingua spagnola che so
destreggiare, talvolta goffamente.
Amo vivere in Italia e innamorarmi di ogni sua regione per motivi diversi. Sono grata
dell'accoglienza che ho ricevuto in questo Paese e delle opportunità che ricevo al pari di
ogni altro giovane italiano.
Infine, riprendo la frase con cui mi sono presentata: mi chiamo Janeth Beatriz Garcìa
Vacacela e so che i nomi lunghi si leggono con poca attenzione, eppure ci tengo a
rimarcare i miei due nomi e cognomi, perché sono una delle poche cose che mi sono
rimaste della mia cultura di origine, che decisamente non voglio perdere.
Mi chiamo Janeth Beatriz Garcìa Vacacela e attualmente studio psicologia a Milano.
Sono nata in Ecuador e, all’età di 5 anni, ho raggiunto qui in Italia i miei genitori, i quali si erano
trasferiti pochi anni prima di me.
Ricordo che appena arrivata l’italiano mi sembrava arabo, ma avendo solo cinque anni non
è stato troppo difficile imparare a comunicare in poco tempo.
Come vedi il tuo futuro?
Studiando psicologia, nel futuro intendo continuare a lavorare con persone che hanno
difficoltà di vario genere (apprendimento, problemi con la memoria, difficoltà relazionali e
altro, nel vasto ambito della psicologia). Questo perchè, citando il neurologo e
autore Oliver Sacks: “Amo scoprire il potenziale nelle persone, che non si pensa ne
abbiano”.
Qual è il tuo presente?
Sono cresciuta in Lombardia e i miei amici sono per la maggior parte italiani, perciò l’unico
contatto che ho con le mie origini sono la mia famiglia e la lingua spagnola che so
destreggiare, talvolta goffamente.
Amo vivere in Italia e innamorarmi di ogni sua regione per motivi diversi. Sono grata
dell'accoglienza che ho ricevuto in questo Paese e delle opportunità che ricevo al pari di
ogni altro giovane italiano.
Infine, riprendo la frase con cui mi sono presentata: mi chiamo Janeth Beatriz Garcìa
Vacacela e so che i nomi lunghi si leggono con poca attenzione, eppure ci tengo a
rimarcare i miei due nomi e cognomi, perché sono una delle poche cose che mi sono
rimaste della mia cultura di origine, che decisamente non voglio perdere.